L’amore, quante pazzie si sono fatte per amore, quante opere d’arte si sono composte, e quanta musica che tratta questo nobile tema…tutti abbiamo vissuto o perlomeno ci siamo appassionati ad una storia d’amore; l’Italia è anche questo fondamentalmente, un paese ricco di tradizioni e di leggende che la rendono unica al mondo, con un fascino unico e tante storie da rivivere.
La celeberrima favola di ‘Cenerentola’ e della sua inaspettata storia d’amore con Principe azzurro, può in un certo senso testimoniare questo assunto, cosa che allo stesso modo può fare anche ‘Amore e Psiche’, profondissima metafora dell’eterna battaglia tra razionalità ed istinto, mente e cuore, che culmina sempre vedendo il trionfo dell’amore su ogni cosa.
Romeo e Giulietta e la loro tragica storia d’amore, ma anche Orfeo ed Euridice ed i fortissimi sentimenti che li legavano ma che venivano puntualmente minacciati da terzi incomodi, sono altre due epiche leggende che hanno in comune davvero molte cose, soprattutto il finale tragico che le accomuna.
Anfipione y Anapia
Ci troviamo in Sicilia, oggi terra ricca di bellezze e prodotti naturali ed indiscussa mèta turistica di riguardo. Visitare la Sicilia è tutta un’avventura e, specie quando ci si trova in prossimità dell’Etna, un fitto alone di mistero e le leggende che si raccontano rendono lo scenario ancora più interessante e mistico.
Anfipione ed Anapìa erano due fratelli che convivevano con i loro genitori alle falde del monte Etna, in un piccolo appezzamento di terra che loro stessi coltivavano e di cui viveva in modo semplice tutta la famiglia; la situazione cambia in una notte: il vulcano esplode improvvisamente cogliendo tutti nel sonno, la gente del posto inizia a scappare, grandi lingue di fuoco ed una pioggia di lapilli e lava infuocata minacciano le case, ed i due fratelli si precipitano in aiuto degli anziani genitori, svegliandoli e correndo velocemente con loro nel tentativo di mettersi al sicuro.
I due vecchietti supplicano Anfipione ed Anapìa di pensare a scappare e salvarsi loro, perché proprio non ce la facevano a correre; ma con un gesto eroico, i fratelli caricano in spalla i propri genitori e riprendono la corsa verso la salvezza. Il fiume di lava stava ormai per raggiungerli, la morte pareva sicura, tanto che i due anziani genitori supplicarono di nuovo i figli di pensare a salvarsi loro e lasciarli lì, ma quando tutto sembrava perduto e la famiglia si unì in un grande abbraccio convinta di morire, la lava cambiò repentinamente direzione, salvando così la vita di tutti.
Romeo e Giulietta, la storia d’amore per eccellenza
Romeo e Giulietta, ovvero ‘storia di un amore impossibile’, è ambientata nella città di Verona, ed ha come protagoniste le due nobili famiglie dei Montecchi e dei Capulèti, famiglie divise da una forte ostilità; Romeo, sedicenne rampollo dei Montecchi, è innamorato di Rosalina Capulèti, la quale però sembra non gradire i suoi assidui corteggiamenti e lascia il ragazzo in un profondo stato di malinconìa.
Suo cugino Benvolio ed il suo miglior amico Mercuzio, nel tentativo di distrarlo dalla depressione in cui si trovava, lo invitarono alla festa mascherata in casa dei Capulèti, giusto per divertirsi un po’ e fargli dimenticare la delusione; Romeo, che nutriva la segreta speranza di incontrare Rosalina, invece incontra e conosce Giulietta, altra figlia della famiglia Capulèti, ed in breve i due si innamorano.
Uniti in matrimonio dal frate francescano Padre Lorenzo con l’auspicio che questo amore potesse portare una ventata di pace e riavvicinare le due famiglie, i due vivono invece tutta una serie di vicissitudini e tragedie di gelosia che portano alla morte del cugino di Giulietta Tebaldo, del suo ex promesso sposo Paride, e dell’amico di Romeo Mercuzio; vista l’impossibilità di poter vivere tranquillamente il loro amore, i due si avvelenarono.
La storia degli amanti e la Bocca della Verità
‘La bocca della verità’ è un elemento molto caratteristico e suggestivo di attrazione turistica presente nella città di Roma, più precisamente nel portico della Chiesa di Santa Maria in Cosmedin; questa vecchia maschera romana, che alcuni sostengono essere stata fatta utilizzando un normale tombino appartenente ad un’antica fonte d’acqua, pesa ben 120 quintali, ha un diametro di circa 180 cm., ed è custode di un’altra grande leggenda italiana: pare appunto che le coppie di innamorati del posto, per non avere alcun dubbio sulla sincerità del loro rapporto, dichiarassero il loro amore davanti alla maschera, introducendo uno alla volta una mano nella bocca della maschera stessa; i bugiardi venivano così scoperti e ricevevano un morso sulla mano.
Secondo leggende locali, anticamente una donna romana fu accusata di adulterio dal suo sposo; quest’ultimo, per sciogliere ogni dubbio a riguardo, decise di ‘affidare il caso’ alla ‘Bocca della Verità’, ma la donna, sapendo che sarebbe stata smascherata e che avrebbe inoltre perso una mano, ricorse ad un ingegnoso stratagemma: si fece baciare in pubblico da quello che era il suo vero amante e, una volta davanti alla bocca della verità, urlò a tutti che in vita sua aveva baciato soltanto il suo sposo e proprio quello sconosciuto che la aveva baciata pochi minuti prima ‘contro la sua volontà’, salvando in questo modo la sua mano ed il matrimonio stesso.